I Pensieri

di Anne Givaudan

[… …] Seduta di nuovo su una roccia, guardo la spiaggia di sabbia iridescente e respiro, ma non riesco a smettere di pensare a quei bambini che ho incontrato. Che gli faranno? Che ne sarà di loro? La mia guida siede sulla sabbia nella postura del loto. Mi avvicino e chiedo:

«Cosa li attende? Non dirmi di aspettare. Quello che ho visto non può lasciarmi indifferente!»

La sua voce mi infonde pace, ben oltre le parole:

«La terra ospita un potente mercato umano, gestito dai Draco e dai loro scagnozzi. Gli invasori del pianeta hanno diversi obiettivi, come abbiamo già detto: ridurre la popolazione mondiale è uno dei principali, ma non è il solo: si tratta anche di tenere la popolazione sotto controllo, facendone un popolo di servi obbedienti ed efficienti. Per eliminare una parte della popolazione e marchiare il resto, come gli umani marchiano il bestiame, hanno avuto l’idea di proporre iniezioni da somministrare a tutti i terrestri. I virus nati in laboratorio vengono testati su popolazioni povere, considerate improduttive o troppo numerose. Le iniezioni che dovrebbero guarire sono nocive, destinate a codificare ogni individuo sul pianeta. La paura è il loro strumento prediletto. In questo sono aiutati da tutti coloro che sono motivati dal denaro, dal potere e dal sesso, ma anche dagli zelanti servitori di una dimensione astrale inferiore che si nutrono di pensieri ed emozioni a bassa frequenza. Queste entità del cosiddetto astrale inferiore hanno un bisogno sempre crescente di questo tipo di cibo. Per creare o far emergere pensieri, azioni e parole a bassa frequenza, si avvalgono di egregore e sanno come suggerire agli esseri umani pensieri, letture e trasmissioni ad alto potenziale debilitante. Guarda!»

La mano della mia guida, spalancata verso il cielo, lascia gradualmente il posto a una scena di vita quotidiana sulla Terra. In un appartamento di una grande città, una coppia di trentenni guarda la televisione, seduta su un divano che deve essere servito a parecchie generazioni. In una culla sul pavimento, dorme un neonato avvolto in una coperta celeste.

Sullo schermo scorrono informazioni una più spaventosa dell’altra: immagini di carestie, ospedali strapieni, migranti in marcia su strade polverose, carichi di pesanti fardelli… di che deprimere un popolo intero.

La giovane donna si alza e torna con due tazze di caffè. La coppia sembra incollata alle cattive notizie, mentre energie oscure turbinano intorno a loro e risucchiano le emanazioni dei loro pensieri di paura e tristezza.

Penso a quelle entità insaziabili che non solo si nutrono di negatività, ma che fanno in modo di accrescere ancora le emozioni nocive. Le conosco, e so che presto genereranno in questa coppia odio, conflitti e rabbia di cui nutrirsi.

«Alzati! Guarda cosa accade più in alto!» La voce della guida mi permette di estrarmi facilmente da quel luogo: voglio solo inviare amore a quest’uomo e a questa donna che non hanno idea del loro potere di cambiare il mondo.»

Ora mi trovo sopra al palazzo e osservo il flusso del traffico, giù in basso. Non mi importa in questo momento di sapere in quale Paese mi trovo: la storia è di portata planetaria, e gli esseri umani agiscono allo stesso modo, spinti da molle psicologiche che, indipendentemente dalla cultura, li rendono manipolabili a piacimento.

Una nebbia di energia oscura incombe sull’edificio. Carica di differenti emozioni distruttive, e come una nube gravida di pioggia porta con sé onde pronte per essere riversate sul posto.

Laggiù in basso, nella strada principale, i protagonisti di un lieve scontro senza conseguenze sono pronti a venire alle mani, e nell’edificio dove si trova la giovane coppia si insinua in ogni appartamento un’ondata di rabbia, conflitto e paura, senza incontrare ostacoli. Questa nuvola oscura, la vedo scivolare, passare sotto le porte, attraversare i muri, inondare il luogo di una puzza pestilenziale che son probabilmente la sola a percepire. Conosco queste nuvole alimentate dai pensieri umani, so quanto siano potenti come portatrici di gioia e amore, oppure odio, paura e distruzione. Gli esseri umani hanno dimenticato di essere potenti e si lasciano invadere proprio da ciò che non vogliono vedere: la causa va in parte ricercata nella loro scarsa conoscenza dei fini meccanismi dei loro corpi sottili e della loro anima.

La voce della mia guida mi penetra nell’anima in quel preciso istante:

«Guarda meglio, non lasciarti invadere anche tu da questa nuvola gravida della tristezza e delle paure del tuo mondo: non avranno ragione di tutti…» Con queste parole osservo la nuvola che tenta di entrare in uno degli appartamenti, ma questa volta senza successo. Si allontana, gira su se stessa e infine scompare per un attimo per poi ricomparire, un piano più in alto.

La mano della guida, poggiata sulla mia spalla, mi sospinge verso il luogo in cui l’onda non è riuscita ad infiltrarsi.

Eccomi ora in un appartamento chiaro e luminoso, arredato in modo armonioso: in un angolo, dei cuscini e una coppa di cristallo sembrano aspettare il momento giusto per diffondere pace. Tutto è stato scelto con gusto, ma so che non è questo il punto: qui vivono tre persone e probabilmente è una domenica o un giorno di festa in cui possono stare tutte insieme. Di questa famiglia composta da uomo, una donna e una ragazza di quindici o sedici anni, fa parte anche un gattone grigio che si è accorto della mia presenza e mi guarda placidamente. I tre umani sono intenti a preparare un pasto frugale, a giudicare dagli ingredienti sul tavolo di cucina: collaborano, raccontandosi cose che li rendono felici. Capisco allora cosa ha deviato l’onda perniciosa da questo luogo pacifico e gioioso: non c’è nulla che la attragga!

«Tu e tuo marito conoscete l’azione delle egregore, dei pensieri, delle forme-pensiero. Non stancatevi di ripeterlo che questa è una delle porte del potere che ha l’uomo di cambiare ciò che invade la Terra».

PRATICA PER ALLONTANARE LA NEGATIVITÀ

Questa pratica può essere eseguita in qualsiasi luogo e momento.

Non appena vi si avvicina un’energia oscura, in pensiero, parola o azione, che vi sia inviata o che provenga da voi, deprogrammatela appena ne prendere coscienza: ciò richiede tre profondi respiri completi, avendo cura di espirare fino in fondo.

Poi, con i raggi dei chakra 4 e 6 (cuore e terzo occhio), in pochi secondi create a un metro da voi un fiore di grande bellezza e chiedetegli di dissolvere l’oscurità che stava per mettere radici.

Se tuttavia l’azione, il pensiero o la parola oscuri hanno agito tanto rapidamente da essersi già radicati, rivedete mentalmente l’evento in questione o la persona collegata ad esso, e inviate a entrambi amore con i raggi dei chakra 4 e 6. Poi guardate l’evento dissolversi a poco a poco.

Trascendete il perdono, sia verso di voi che verso l’altra persona, e lasciatela andare.

Soprattutto, in seguito smettete di preoccuparvi di quell’evento o del risultato perché ormai non dipende più da voi, tranne se avete la possibilità di riparare: in tal caso passate all’azione e poi non preoccupatevene più.

La pratica che si intitola “L’altro”1 vi sarà di grande aiuto per purificare tutto ciò che ancora vi ingombra:

«Probabilmente vi è ancora, in questo mondo, qualcuno che vi indispone con la sua presenza, qualcuno con cui siete in conflitto. Procuratevi la sua foto o qualcosa che, per voi, lo possa rappresentare. Mettete questa foto nel punto migliore della vostra camera, e ogni sera, prima di addormentarvi, posate un petalo di fiore accanto ad esse, fino a formare una sorta di ghindarla alla fine dei sette giorni di fila in cui ripeterete questa azione.

Dopo aver compiuto questo gesto, ogni volta che andrete a dormire, prima di prender sonno vi rivolgerete alla vostra anima o a quella parte della vostra coscienza che, ogni notte, lascia il corpo. Chiedetele allora con molta chiarezza di andare a trovare quella persona con cui vi sentite in conflitto. Chiedeteglielo con parole semplici, sempre le stesse, e pregatela di andare da questa persona con il più bel fiore che riusciate a immaginare. Questo è tutto, amici miei.

Fate questo con il cuore, non come se fosse una cosa meccanica. In questo modo non imporrete né l’amore, né il perdono, né la tolleranza, che spesso hanno un sapore troppo umano; lascerete soltanto che la legge dell’Armonia parli da sé…»

Rieccomi con la mia guida, su questa spiaggia che placa tutti i miei dubbi e i miei interrogativi: un attimo di quiete, davanti a questa natura così rigenerante. Vedo un essere avvicinarsi a noi, silenziosamente. Ha occhi di gatto, la pelle olivastra e magnifici capelli di un grigio-verde chiaro, che gli scendono fino alle spalle. Ci saluta e poi si siede accanto a noi.

«Vengo dall’intra-Terra e conosco sia te che la tua guida», dice. La mia guida conferma, con un cenno del capo e un sorriso. Il nuovo arrivato continua:

«Anche noi contribuiamo, insieme ai terrestri risvegliati, a far sì che questo mondo non scompaia come in passato. Non possiamo perdere il pianeta Terra. Molti dei nostri si sono incarnati tra voi per evitare l’inevitabile, e si sono infiltrati in molti dei vostri governi, anche se il loro ruolo non è mai pubblico. Lavoriamo fianco a fianco con gli esseri dei pianeti dell’Alleanza Galattica. Quindi smettetela di chiedervi se siamo con voi o se esistiamo davvero, il tempo per questo è passato. Non appariremo nella nostra forma perché non è ancora ora, e questo vanificherebbe ciò che stiamo facendo. Smettetela di avere paura e di temere ciò che i vostri mass media ad ampia divulgazione, al servizio dell’Ombra, vorrebbero farvi credere. Il mondo sta cambiando, certo, ma sta anche “facendo la muta”, sta nascendo ad altre sue dimensioni. Ciò che desideriamo, è solo che la paura e l’odio generati dalla mancanza di conoscenza di ciò che sta accadendo non appesantiscano il pianeta. La Terra è una gemma preziosa, che tutti vi invidiano: è importante che gli esseri umani se ne rendano conto; attualmente sono spaventati da ciò che li aspetta, o meglio, da ciò che credono che li aspetti… Ma il pianeta ce la farà, anche se per “questo” la popolazione rimanente dovesse essere evacuata».

L’essere chiude gli occhi, assorto in se stesso, in profondo silenzio mentre la mia guida parla [… …]

1Daniel Meurois e Anne Givaudan, Essere e Agire, op. cit., p.25

Tratto da RIVELAZIONI GALATTICHE per un mondo nuovo

di Anne Givaudan

capitolo 24I pensieri

 

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