Dialoghi con un Maestro Venusiano – parte 6

A riguardo della Legge di Causa – Effetto e della Reincarnazione, il Mio Maestro dice:

Vedi Figlio Mio il fatto che un effetto non sia associato a una causa o azione determinata e non si dia di forma immediata può dar l’impressione che non ci sia giustizia, visto che il criminale non risponde dei suoi delitti in quella stessa incarnazione.
È vero che in una sola vita molti delitti, sopratutto quelli che ostentano posizioni di potere sulla Terra, rimangono impuniti. In questi casi, quelli che hanno attuato contro la legge dell’Amore danneggiando altre Anime, faranno fronte in successive vite alle conseguenze dei loro atti. Immaginiamo un governatore che è stato la causa di guerre e ha ordinato la tortura e la condanna a morte di migliaia di persone. Grazie al suo potere non è mai stato giudicato e condannato da alcun tribunale della Terra.
Sicuramente le condanne che non ha saldato in quella vita verranno saldate nelle prossime e il vecchio boia può essere la vittima apparentemente innocente del domani.
Potete star certi che quello che non si risolve nella vita terrena lo si risolverà nella vita spirituale, anche se è importante sapere che l’obiettivo di questo sistema non è quello di castigare ma di insegnare.
In ogni caso, l’Anima che ha fatto del male è debitore di se stesso e per poter avanzare prima deve rendersi conto del danno che ha provocato, e poi ripararlo.

Perché ci deve essere uno spazio tra azione e reazione, tra il fatto e le sue conseguenze da parte di chi lo commette?. Non sarebbe più giusto che la reazione all’azione fosse immediata?.

La reazione avviene nel momento in cui si verifica l’azione, anche se non è immediatamente effettiva. Se l’azione è a favore delle leggi spirituali, si riceverà un “bonifico spirituale”, mentre se è contro, diciamo che si riceverà un “debito spirituale”.
La “raccolta dei frutti” non ci farà fino a quando l’Anima non finisca la tappa per la quale si mette alla prova e cioè quando finisce il suo periodo di incarnazione; è come quando si fa un esame: non si sa il suo risultato fino a quando non è completamente finito, né si continuerà con il programma fino a quando il professore non correggerà l’esercizio appena terminato.
Quando si tratta di un fatto a favore delle leggi Universali, in certi momenti riceverà dal mondo spirituale la ricompensa pertinente, anche se non è immediata.
È come quando si fa un lavoro, non si riceve la ricompensa mentre lo si sta realizzando, ma quando è finito. Questa “ricompensa spirituale”, una volta conclusa l’incarnazione, si tradurrà finalmente in un’ascesa verso sfere di maggior evoluzione dove abitano esseri più amorevoli.

Nel caso di debito spirituale, il suo risarcimento aspetterà fino a quando lo spirito decida di sua volontà di sanare il danno che provocò.
Questo implica che l’Anima debba prendere coscienza delle sue azioni perché, visto che la Legge del libero arbitrio non obbliga a farlo, è suo compito decidere quando sarà il momento di far fronte a queste circostanze ma, per avanzare spiritualmente, dovrà prima o poi affrontare e riparare il male provocato.
Finché questo non succede non affronterà le prove corrispondenti e una volta finita l’incarnazione il peso degli atti realizzati contro la legge dell’amore lo tratterranno nel livello inferiore del mondo astrale, dove vivono Anime con condizioni simili alle sue e che per la mancanza di armonia con la legge dell’amore dedicano il loro tempo facendosi del male a vicenda, facendo in modo che la vita a questi livelli sia abbastanza sciagurata e piena di sofferenza per i suoi abitanti.

Maestro come fa l’Anima a rendersi conto del danno che ha provocato ad altre persone?.

Nella fase di non incarnazione, lo spirito affronta un ripasso esauriente dei fatti moralmente più rilevanti dell’ultima vita. Durante questo ripasso, per ogni situazione vissuta, lo spirito non solo percepisce ciò che ha provocato in un determinato momento, ma simultaneamente percepisce i sentimenti e le emozioni degli altri esseri che subirono le conseguenze dei suoi atti, avvertendo il benessere o il malessere di questi come se fosse il proprio.

Qual è esattamente l’obbiettivo di questo ripasso?

Che l’Anima prenda coscienza delle decisioni rilevanti che ha preso in vita rispetto alle leggi Universali, delle conseguenze dei suoi atti verso il prossimo, se attuò con amore o con egoismo e, grazie a tutto questo, l’obbiettivo finale è evolvere. Deve conoscere le questioni che ha affrontato in quella incarnazione, quelle che ha superato e quelle che ancora deve superare, visto che le prove successive dipendono in gran parte dagli atti svolti nelle incarnazioni precedenti.

Molte persone direbbero che è come un giudizio finale.

Più o meno, ma senza nessun interesse di umiliare o castigare quell’Anima. Si fa tutto ciò perché prenda coscienza de suoi atti rispetto alle leggi Universali e rispetto agli altri esseri del creato.

E chi giudica se i suoi atti sono o no corretti?.

Lui stesso, con l’aiuto dei Signori del Karma.

Maestro come può essere cosciente una Anima se è stato ingiusto o meno nel suo comportamento, se non lo è stato nella vita fisica?.

Perché riceve l’aiuto dei Signori del Karma che fanno chiarezza, visto che per la sua scarsa evoluzione, ancora non la possiede.

Visto che giudica se stesso, non potrebbe capitare che non sia totalmente imparziale?. Come si può evitare che l’Anima agisca favorendosi?.

No, non agisce favorendosi perché l’Anima si riconosce in questo stato di chiarezza spirituale indotto da questi Signori del Karma di cui ti ho parlato. In questo stato si vede la realtà così com’è, in una forma totalmente imparziale.

E cosa succede poi?

Che lo spirito si prepara per correggere e superare quei comportamenti negativi nelle prossime incarnazioni e a seconda delle sue capacità sceglie le prove che gli possono servire per rimediare. Tutto dipende dal cammino che lo spirito decide di percorrere. Da un lato c’è la riparazione lenta, però più lunga nel tempo. Dall’altro lato ci sono prove più forti che però servono per avanzare più rapidamente.

E questo succede immediatamente?. Voglio dire, nella vita successiva l’Anima già rimedia quello che ha fatto in vite precedenti?.

Non sempre Figlio Mio, perché ci sono molte Anime che non hanno mostrato nessun interesse a correggersi e quindi vengono trattenuti nelle fasce più basse dell’astrale inferiore, ritornando alla vita senza passare
prima per il processo di rieducazione. Anche se l’Anima ha iniziato il processo di riforma, c’è da considerare che al principio la voglia di unirsi al bene è fragile e non riesce a sopportare le prove più dure. Per questo l’Anima ha l’opzione di vivere incarnazioni di transizione nelle quali non affronta direttamente il suo debito. Esse gli serviranno di preparazione per rafforzare la sua volontà di riforma e la sua perseveranza. Le incarnazioni nelle quali l’Anima affronterà le prove più dure arriveranno quando sarà sufficientemente preparato e con una volontà di miglioramento più stabile.

Maestro puoi dirmi che tipo di prove spettano alle Anime con un “Karma pesante”?.

In genere soffrire sulla propria pelle circostanze simili a quelle che hanno provocato in vite precedenti, per rendersi conto di ciò che è o no in armonia con le leggi Universali, e lavorare per riparare il danno inferto.

Mi puoi fare un esempio per coloro che leggeranno questo dialogo?.

Figlio mio immagina che un’Anima si incarni nel XVIII secolo in una famiglia bianca e ricca, che ha molti beni e schiavi che gli lavorano la terra.
Sicuramente, visto il contesto familiare e gli insegnamenti che ha ricevuto, questa Anima non si renderà conto che anche gli schiavi sono esseri che sentono e soffrono come lui e che la schiavitù è un’azione contro la legge dell’amore e del libero arbitrio, visto che nessuno ha il diritto di approfittarsi della volontà di un altro nel proprio interesse materialista o di qualsiasi altro tipo, e meno se questo essere è uguale a lui.
Sicuramente se domandi a quell’Uomo che è adesso un signorino se gli sembra giusto avere degli schiavi, molto probabilmente offenderesti il suo onore e ti direbbe: “come puoi paragonare uno sporco e ignorante schiavo con un signore della mia categoria”. Circostanza di “sporco, ignorante e schiavo”, che lui stesso ha contribuito a creare e mantenere.
Se gli sembra che tutto questo sia corretto, allora sarà conforme a sperimentare la situazione dal lato contrario e quindi, nascendo nella prossima vita come figlio o figlia di una schiava della sua famiglia, sperimenterà la sofferenza dal lato opposto.
Quindi chiedi a quell’Uomo, che adesso è lui uno schiavo, se gli sembra bello tutto ciò. Ti dirà che è inumano e si lamenterà della sua sfortuna dicendo: Signore, cosa ho fatto io per meritarmi questo?. Alla fine non ha fatto altro che raccogliere ciò che lui stesso aveva seminato. Probabilmente, dopo questa esperienza, quando sarà in condizione di cambiare le cose, ad esempio incarnandosi nuovamente come proprietario della tenuta, forse si ricorderà di quello che ha imparato precedentemente e lotterà per l’abolizione della schiavitù

Grazie Maestro per questo esempio, da queste tue parole è molto semplice capire che gli schiavi possono essere stati signori in altre vite e aver contribuito alla schiavitù.

Si, e i signori schiavi. Uno stesso gruppo di Anime possono aver sperimentato queste posizioni alternativamente per molte vite, fino a quando si sono resi conto che la miglior forma per rispettare la libertà di ciascuno è quella di rispettare la libertà degli altri in qualsiasi circostanza.

Maestro in alcune occasioni mi è stato ribattuto che obbligare un’Anima a provare ciò che lui stesso ha fatto non alla regola occhio per occhio dente per dente.

Figlio Mio rispondi loro che non è un castigo, ma una forma per imparare. Se uno crede che ha agito giustamente e che può ricevere ciò che fece in passato, non ha niente da temere. Al contrario, desidererà raccogliere la giusta ricompensa delle sue buone azioni.
Mentre, se ha agito con egoismo, danneggiando gli altri, non avrà molta voglia di raccogliere ciò che ha seminato.
Se l’intenzione della legge sarebbe quella di punire il trasgressore, come una specie di vendetta, potremmo considerarlo un occhio per occhio. Nonostante tutto, l’obiettivo della legge non è castigare ma promuovere l’evoluzione dell’Anima, attraverso la sperimentazione personale delle azioni provocate.
Detto in un’altra maniera, la legge di Causa – Effetto pone ogni Anima di fronte a gli atti compiuti, in modo che possa trarne vantaggio. Non è necessario che passi esattamente per le stesse circostanze che ha provocato, anche se è la forma più veloce per imparare, e molte Anime fanno questa scelta perché desiderano uscire dalla loro situazione di inferiorità spirituale, nella quale si sentono profondamente infelici.

Con queste parole il Maestro si congedò.

Pace Luce e Amore, un Venusiano operante sul Pianeta Terra…

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