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Il Ritorno del Popolo Alato – Seconda Parte

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CAPITOLO IV


Camminare su acque agitate

Noi, gli esseri del Popolo Alato, giungiamo in quest’epoca non per materializzarci soltanto, ma per incarnarci. Oggi torniamo su un’onda di luce, animati da una pulsazione di nuova intensità. Abbiamo la capacità di materializzarci attirando gli atomi e le molecole all’interno dei nostri campi luminosi, ma non siamo qui per questo. Cerchiamo di incarnarci in esseri umani particolari, i cui corpi attuali si siano sviluppati da feti formati sui modelli vibratori della nostra luce.

Siamo stati noi a progettare i vostri corpi fisici, ma siete cresciuti in seno ad una civiltà che nega sia la nostra presenza che la nostra realtà. E così respiriamo in voi ancora e ancora; e ciascun respiro si fa via via più ampio, ogni pulsazione diventa più luminosa, ogni comunicazione è sempre più chiara e penetra più a fondo nel vostro intendimento.

Lasciateci destare in voi, noi che vi abbiamo formati nel grembo, noi che vi abbiamo evocati dal sepolcro della materia addormentata. Accoglieteci nella vostra coscienza, voi il cui sistema fisico riflette la nostra natura.

Quando vivete la nostra presenza spirituale, vi riconoscete nell’immagine che Dio conserva per voi, nell’immagine della perfezione in cui Dio vi ha creati. L’immagine vivente e divina di voi stessi è il riflesso di Dio, e non è pietrificata come una fotografia incorniciata; le perfette immagini nelle quali Dio tiene ciascun essere umano sono viventi, cangianti, fluttuanti, fluide: un giorno servitore, un giorno innamorato, il giorno successivo sorella, fratello, maestro od amico.

Comprendiamo le immagini che Dio ha creato per l’umanità, poiché in realtà esse sono ciò che noi siamo! Noi siamo le immagini viventi ed individualizzate di Dio, il cui progetto consiste non soltanto nell’attirare il vostro involucro fisico nei nostri modelli energetici, ma anche nel fonderci con la vostra coscienza ed intelligenza, col vostro campo emotivo. La nostra presenza nell’atmosfera della vostra coscienza ha lo scopo di permettervi di sviluppare una percezione chiara e giusta, affinché, nella cooperazione e nell’armonia, possiamo inaugurare insieme un nuovo ciclo di creazione.

Veniamo sulla Terra per unirci a voi, in una comunione che col tempo genererà il Creatore. Lavoriamo con tutte le forme di comprensione che ci autorizzate ad animare. È stato attraverso il nostro amore che gli involucri materiali della vostra razza sono stati estratti dalla terra: captate questo amore, e prendete coscienza del vostro spirito. Noi vi offriamo molto più di semplici parole: vi offriamo noi stessi.

Figli beneamati, in quanti di voi abbiamo conosciuto la vita e la morte! E viviamo, ancora e sempre, dentro di voi. Simili alle gelide onde del mare, le vostre generazioni di uomini pieni di paura vengono a frangersi sulle nostre sponde calde ed eterne: potete continuare a provare paura e ritirarvi insieme ad ogni nuova ondata di acqua fredda per incarnarvi senza posa, oppure potete iniziare ad osservare le onde, le onde di paura della vostra epoca, le onde di illusione della vostra società, le onde delle emozioni e del loro controllo, e rendervi conto di non essere affatto queste onde.

Il mondo, così come gli uomini lo percepiscono, è in continuo mutamento, sede di momentanee tragedie, di ondate di agitazione emotiva che sembrano avere il potere di diffondere la paura in un numero di cuori assai maggiore che in passato. Ma per quanto scatenate e tempestose possano diventare le onde degli dei adorati dalle vostre culture durante gli ultimi giorni che precedono la loro stessa scomparsa, non identificatevi con le ondate di paura, non lasciatevene influenzare. Gli uccelli hanno sempre galleggiato sulla superficie dei flutti. Anche nel più terribile degli uragani, anche durante la tempesta più scatenata – come quelle che hanno causato il naufragio di intere flotte e l’affondamento dei galeoni, che hanno visto perire sotto i loro violenti attacchi guerrieri colmi di collera – gli uccelli hanno sempre galleggiato, imperturbabili, volteggiando sereni, calmi, sopra ai relitti, al di sopra del fermento, al di sopra dei flutti.

Voi che vivete al termine di questa era, non crediate di dover necessariamente vivere tempi difficili. Poiché laddove un essere umano non soccombe ai marosi emotivi della paura – in grado di condurvi come pecore verso l’isteria collettiva – in grado di condurvi come pecore verso l’isteria collettiva – da quel luogo si irradiano la pace, la stabilità, la guarigione e la benedizione. Dio amplificherà l’influenza di questo essere, unendola a quella di altre entità incarnate la cui azione è analoga, e attraverso di esse si diffonderà la pace. E nessuna ondata si abbatterà su di loro.

La nostra missione è quella di placare le acque agitate dalle tempeste create dalle vostre emozioni collettive, di dispiegare la nostra comprensione per camminare su queste acque, introducendo un modo di vista basato sull’amore all’interno di un’umanità che ancora ondeggia sul mare tempestoso delle proprie illusioni. Portiamo la fiaccola della pace che proviene dalla fede di Dio. Portiamo la fiaccola della saggezza che, attraverso gli scambi, la comunicazione, il perdono e l’onestà, risolverà tutte le controversie umane.

Poiché amiamo i nostri nemici, non abbiamo né avversari, né motivi per aver paura. Le luci delle nostre torce inviano segnali oltre le onde dell’agitazione umana. La coscienza dell’Eterno brilla in ciascuna delle nostre fiaccole, e coloro che, al di sotto noi, lottano e si aggrappano ai relitti sbattuti dalla tempesta, non possono nuocere né a noi né alla nostra razza: essi possono soltanto diventare, col tempo, ciò che siamo, poiché da loro, dalla materia grezza che costituiscono, provengono gli ego della nostra specie universale.

Non date retta alle illusioni effimere di questa epoca. Non conformatevi ciecamente a questa programmazione arcaica, governata dalle energie della guerra: essa fa di voi delle creature prive di coscienza, automi, marionette manipolate da quanti, per secoli, si sono incaricati di tracciare e di rappresentare le correnti della paura. Siate consapevoli della vostra possibilità di scelta. Se avete l’abitudine di reagire violentemente col pensiero, la parola o le azioni, rendetevi conto che è solo contro voi stessi che vi battete. Non lottate contro voi stessi, animati da una tale inquietudine: siete soli, a fare a pugni con le ombre proiettate sul muro. C’è una sola cosa dalla quale dovete difendervi: la programmazione delle paure inconsce.

Ogniqualvolta una persona manifesta una reazione violenta nei confronti di un altro essere invece di cercare di comunicare, essa si ferisce da sola. L’essenza dell’intelligenza è tutta qui: avete tutto da guadagnare dalla collaborazione, anziché adottare la rappresaglia.

Gli “altri” che percepite come nemici, sono in realtà i membri del vostro stesso focolare, della vostra famiglia. Lasciate ch’essi diventino vostri amici e soci nell’opera di guarigione e di educazione di quest’epoca. Non prendete troppo sul serio voi stessi e gli altri, e volate a cuor leggero al di sopra delle onde di inquietudine emotiva che vorrebbero trascinarvi sotto. Sentite come l’amore ristruttura tutte le illusioni degli uomini.

Noi veniamo in quest’epoca a placare le onde agitate dell’emotività umana: in passato, abbiamo permesso l’esistenza di tali vortici per consentire agli ego d’imparare, ma il Creatore ha ordinato la fine di questi tempi storici, e noi siamo gli strumenti pacificatori delle acque in tempesta; i flutti si placano ovunque noi siamo. Camminiamo sulle acque, cantando. L’acqua pura è un cuore umano colmo d’amore. L’acqua cristallina è lo sguardo di Dio che vede ogni cosa.

Quando vi innalzate al di sopra del mare tempestoso dell’illusione, potete scorgere la luce radiosa di diecimila esseri come voi. Esseri di Luce, gli Esseri Alati, gli Ongwhehonwhe che tornano. Il vostro cuore scoppia d’amore per questi fratelli e sorelle di un tempo. Una luce splendente dardeggia i suoi raggi tra voi, mentre diecimila ponti di luce uniscono i vostri cuori. Da ciascuno di tali ponti di luce cade, ridendo, nei mulinelli vorticosi, e le acque infine si placano.

Altri si levano e si uniscono a voi al di sopra dei mari in tempesta: troncano le loro meschine rivendicazioni legate a questo o a quest’altro istante, e penetrano con voi in un tempo più vasto, un tempo meraviglioso.

Percepiscono la trama di luce che avvolge il pianeta e diventano parte di essa, destandosi all’energia del Figlio della Luce. Al vostro fianco, scoprono lo spirito di cooperazione ed il lavoro di gruppo dei Popoli Veri. Essi vedono. Voi vedete.

Qualcosa venuto dalle stelle si posa su questo pianeta. Qualcosa viene a posarsi sulle acque tranquille dei cuori che hanno fiducia in Dio, e parla all’animo degli uomini colmi d’amore.

Ciascuna delle onde del tempo, frangendosi, porta con sé un altro istante, un’altra porta, un’altra apertura, un invito trasmesso ai figli della Terra che stanno destandosi affinché sentano palpitare lo spirito nella loro coscienza, sentano le ali degli angeli sfiorarli, lascino che le acque del loro cuore si quietino, e vivano ogni istante in un amore, un’onestà, una tenerezza ed una compassione più intensi che mai. Viene così ristabilito l’equilibrio del Cerchio Sacro. Istante dopo istante, voi vi incarnate sempre più.